WHITE GOD – SINFONIA PER HAGEN
di Kornel Mundruczó. (2014)

Nella Budapest di oggi una disposizione di legge, per favorire l’allevamento dei cani di razza autoctona, prevede che su quelli di altre razze e sui meticci venga applicata una forte tassa.
Per questo motivo il padre di Lili, 13 anni, abbandona in strada Hagen, il cane meticcio della ragazzina (interpretato da due cani di nome Luke e Bobby, ottimamente addestrati).
Sconvolta Lili si mette alla ricerca dell’animale.
Hagen, intanto, sperimenta il cambiamento: da una situazione protetta a essere oggetto di persecuzione… conosce il  tragico destino di molti cani: rischierà di essere investito nel traffico  e dovrà affrontare molti pericoli.

Un film a volte crudo che parla dei cani, del loro rapporto con l’uomo, dell’abbandono, della crudeltà, della violenza che a volte devono subire.
Ma non solo. Kornel Mundruczó lancia un grido di allarme nei confronti dell’intolleranza verso la diversità, e di una società tendenzialmente razzista oltre che spietata, fenomeno in crescita in Ungheria in particolare e in Europa in generale.

Affronta un argomento di così forte impatto (già la scelta del titolo, “White God”, fa riferimento all’idea, pure quella razzista, che Dio venga ritenuto da molti bianco) scegliendo una forma narrativa mista che passa della fiaba alla commedia, dal dramma all’horror e allo splatter, dal realistico al fantastico.

Il film fa leva su meccanismi di immedesimazione quasi automatici e questo può rendere la visione di “White God”  disturbante, viste le scene di violenza perpetrate ai danni dei cani da un’umanità che si comporta in modo ottusamente feroce nei loro confronti.

Questo film ha ottenuto il premio a Cannes Un Certain Regard nel 2014.

https://www.youtube.com/watch?v=TqE1OimEOlU


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