KATTENSTOET “LA PARATA DEI GATTI”

In Belgio, a Ypres, una piccola città vicino al confine francese, la seconda domenica di maggio, ogni tre anni, si svolge una processione piuttosto insolita

Si tratta del Kattenstoet, ‘la Parata dei Gatti’, interamente dedicata ai mici.

Molte persone, si dice più di duemila, si mascherano da gatti, topi, streghe e stregoni, personaggi di cartoni animati e favole e altro ancora.

Vengono allestiti dei carri che prevalentementei raffigurano gatti e riflettono le leggende locali e la storia di Ypres. Il travestimento da giganti è il più impressionante, gatti maschi e femmine sfilano fianco a fianco con musicisti e ballerini lungo le strade della città.

La parata finisce al municipio (Cloth Hall).

Un buffone della città butta gatti di peluche dalla torre campanaria nella folla.
In seguito si prepara un falò e si simula il rogo di una strega con la folla dà fuoco a una strega di pezza.
Concerti e spettacoli concludono la giornata in giro per la città.

Quest’anno il Festival dei gatti si terrà sabato 11 e domenica 12 maggio.

La prima Sfilata dei gatti si è svolta nel 1938: un gruppo di giovani chierichetti organizzò una sorta di sfilata di gatti.
Ci fu una piccola processione di gatti, accompagnata da musica e da un giullare: nove ragazzi,con un gatto di peluche ciascuno andarono dal Municipio al campanile, da dove vennero lanciati gatti di plastica per i bambini.

Le origini della parata non sono ben chiare. Varie leggende attribuiscono questa tradizione al periodo medievale, la versione più diffusa tramanda il fatto che durante il Medioevo, i cittadini usassero catturare, torturare e gettare i gatti dalle torri, in quanto erano considerati relazionati con la stregoneria.

Consideravano che l’uccisione dei gatti equivalesse alla distruzione degli spiriti maligni.

Ypres a quell’epoca era conosciuta per la sua industria dei tessuti. La lana arrivava dall’Inghilterra e veniva tessuta in abiti raffinati da artigiani qualificati.
Sia la lana che il prodotto finito venivano stoccati in un grande edificio, il Mercato dei tessuti. Il tessuto attirava i topi, che lo rosicchiarono e procreavano in numero eccessivo.

I commercianti di tessuti di Ypres decisero di portare dei gatti all’interno del Mercato per controllare la popolazione dei roditori.
Anche i felini, però, procreavano senza sosta e ben presto il numero dei felini si alzò sopra la soglia gestibile dalla città.

Così iniziò l’uccisione dei gatti.
A quei tempi, purtroppo, i gatti erano visti come precursori del male, e gettarli dal campanile della chiesa locale divenne anche un divertimento per i cittadini, oltre che un rito propiziatorio.

Infatti, se gli affari andavano male, le persone si procuravano dei gatti da lanciare fuori dalla finestra.

Per fortuna poi le uccisioni divennero un rituale, che si svolgeva il “Mercoledì del gatto”, nella seconda settimana di Quaresima.

Quesa atroce consuetudine si interruppe nell 1817, si dice che l’ultimo gatto lanciato sopravvisse alla caduta e scappò velocemente, prima che di essere catturato di nuovo.

Si mantenne però la cosuetudine di continuare a celebrare il Mercoledì dei Gatti suonando semplicemente le campane della chiesa, fino all’inizio della prima guerra mondiale.

Dal 1938, il “Festival dei gatti” continuò come una festa locale fino agli anni ’50, quando le sfilate folkloristiche divennero la nuova moda in tutte le Fiandre occidentali.
Fu la seconda domenica di Quaresima del 1955 in cui venne organizzata la prima magnifica sfilata con 1.500 comparse, tutte vestite con splendidi costumi.

Nel tempo poi la data è diventata la seconda domenica di maggio, solo ogni tre anni.

Vicla Sgaravatti

Medico Veterinario

via Rembrandt 38- Milano

02 4009 1350
Solo per appuntamento:

martedì e giovedì 15-19

sabato 9,30-12,30

Altri orari da concordare.


0 commenti

Lascia un commento

Avatar placeholder

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: