NOTIZIE DA SAPERE SUI LEVRIERI

 
 
 
 
I cani sono tutti animali straordinari che sin dai tempi antichi hanno stablito un patto di amicizia e collaborazione con l’uomo.
 
Per quanto siano di aspetto, taglia e attitudine molto differenti tra loro, sono comunque tutti riconducibile al termine “cane”, e all’immaginario che uno si raffigura pensando a loro.
 
Spesso invece si sente dire che “esistono i cani, ed esistono i levrieri”, e viene comunemente da pensare che a dirlo sia il normale -o eccessivo- orgoglio dei felici proprietari di queste razze, o la frustrazione di chi ha visto disattese le proprie aspettative scegliendo un levriero senza conoscerne le peculiari caratteristiche.
 
In effetti, questa affermazione non è poi così sbagliata.
Il gruppo dei levrieri ha in sè particolarità tali, sia fisiologiche/biochimiche che etologiche da differenziarsi dagli altri suoi simili.
 
Delle diversità nel carattere e nel comportamento già ne avrete sentito parlare, ma forse non sapete che ne esistono altre.
 
Nella famiglia dei Canidi, non esiste alcuna specie che abbia la capacità toracica che si avvicini a quella dei Levrieri. la cui silhouette è più che sufficiente per dimostrarlo in modo evidente.
In questo ampio torace sono collocati potenti polmoni, e un grande cuore (sia in senso stretto che figurato!)
Se si considera il peso del cuore in un altro soggetto, per esempio nel pastore tedesco, si vede come questi sia l’1,5% del peso corporeo, mentre per tutti i levrieri è almeno il doppio, nel Greyhound, per esempio, è il 3,25. La differenza è davvero sorprendente.
 
Anche confrontando le loro analisi del sangue si vedono differenze importanti, tali che, a un Medico Veterinario non esperto di Levrieri, possono fare presupporre patologie, che invece non ci sono. Come Ia presenza di un lieve soffio cardiaco sistolico basale sinistro è dovuto all’ ingrandimento del cuore e quindi può essere fisiologico e non patologico.
 
Si pensa che siano queste diversità quelle che rendono i levrieri molto più resistenti alla corsa e all’esercizio.
 
Da sempre utilizzati per la caccia a diversi tipi di prede, sono tutti cacciatori a vista. Una volta individuata la loro preda la inseguono e la catturano.
Ci sono levrieri “scattisti”, che in un attimo raggiungono velocità considerevoli per ghermirla, altri invece che sono mezzofondisti e inseguono a lungo “la malcapitata” a velocità costante finché la stremano e con un’accelerata in scioltezza la bloccano.
 
Nel 1912, negli Stati Uniti, si pensò di utilizzare questa formidabile velocità facendo gareggiare i levrieri tra loro, su tracciati ovali o circolari, come già si faceva con i cavalli. E si iniziò con l’utilizzo della lepre meccanica.
Precedentemente avevano provato nel 1876 in Inghilterra, a fare una corsa su rettilineo, senza però che la novità avesse un seguito.
Nel 1919, lo stesso americano da cui era partita l’idea pochi anni prima, costruì in California il primo cinodromo professionale con gli spalti.
 
Nel Regno Unito le corse furono introdotte nel 1926 ed ebbero subito un grande successo.
 
Ora sappiamo come questo passaggio dal mondo della caccia al mondo delle corse sia stato deleterio per questi nobili cani.
 
Migliaia di cani vengono selezionati ogni anno per le corse, quelli che poi arrivano a correre sono davvero pochi: vengono scartati perché non abbastanza veloci, perché subiscono infortuni, perché spossati dall’eccessiva attività.
I bravi corridori sono pochi e pochissimi sono quelli che arrivano alla fine naturale della carriera di corridori, intorno ai cinque sei anni.
Questi mirabili cani, nonostante la vita dura fatta solo di sacrifici, sono riusciti ad andare avanti e a vincere, perché sono risultati i più veloci, i più resistenti, sani e disciplinati di tutti gli altri.
Ottimi cani che hanno riempito i loro padroni di premi, vincite, soddifazione e orgoglio.
 
Solo pochi di loro vengono però tenuti, ed eventualmente destinati alla riproduzione: finita la loro carriera non servono più e vengono uccisi o abbandonati….e del padrone orgoglioso non c’è più traccia!
 
In Spagna, e nel mondo ispanico, si è conservata la loro attitudine alla caccia, e anche per questi poveri cani non c’è stato scampo.
Le femmine vengono sfruttate al massimo e fatte continuamente riprodurre, non c’è alcun interesse per la qualità quanto quello per la quantità, in modo da poter usare parecchi cani diversi ad ogni stagione venatoria, che poi verranno abbandonati quasi tutti, in situazioni a volte drammatiche, al termine della stagione stessa.
 
Per fortuna, da anni, esistono Associazioni che si preoccupano di trovare loro una famiglia…non una nuova famiglia, perché una famiglia non l’hanno mai avuta!
Se vi sentite incuriositi dal mondo dei levrieri, e disponibili a offrire loro una sistemazione fatta di amore, cure, sollecitudine, pazienza e rispetto, rivolgetevi a queste Associazioni, chiedendo informazioni e di poter partecipare agli eventi che li vedono coinvolti.
 
Solo conoscendoli, li capirete, e solo capendoli li amerete tanto da non poterne fare più a meno.
 
La cattiveria dell’uomo nei confronti degli animali è conosciuta, ma mi vien fatto di chiedermi perché tutto questo accanimento e questa crudeltà sempre e proprio nei confronti dei levrieri?
 
Io credo che derivi tutto dalle loro origini nobili, dalla loro stirpe così elegante e aggraziata, dal loro atteggiamento riservato e timido… e soprattutto dalla facilità con cui si può fare loro del male.
Ci sono persone che li associano ancora, com’era una volta, alle dinastie reali, ai nobili, ai signori…e sfogano su di loro la propria frustrazione, il proprio “risentimento sociale” e la propria pochezza.
E ci sono anche persone che non sopportano il confronto con la bellezza e la purezza, e vogliono assoggetarla e sporcarla in qualsiasi modo.
 
Ho iniziato l’articolo scrivendo “I cani sono tutti animali straordinari che sin dai tempi antichi hanno stabilito un patto di amicizia e collaborazione con l’uomo.”, ma, mentre i cani hanno sempre rispettato largamente la loro parte, non così ha fatto l’uomo che si è spesso dimostrato fortemente inadempiente.
 
Pensiamoci bene nel momento che iniziamo un rapporto con loro, nel momento in cui decidiamo di farli entrare nella nella nostra vita: ci stiamo assumendo un grosso impegno e dobbiamo poterlo osservare! Ne ricaveremo tanta felicità e riceveremo tanto amore…vediamo di esserne degni.
 
 
 
 
Vicla Sgaravatti
Medico Veterinario
via Rembrandt 38- Milano
02 4009 1350
Solo per appuntamento:
martedì e giovedì 15-19
sabato 9,30-12,30
Altri orari da concordare.

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