GIRAFFADA
di Rani Massalha, 2013, Palestina e altri
con Saleh Bakri, Laure de Clermont, Roschdy Zem, Ahmed Bayatra, Mohammad Bakri, Loutof Nuweiser.
 
Questo film prende spunto da un fatto incredibilmente vero avvenuto nel 2003 in una cittadina della Cisgiordania, Qalgilya, situata a ridosso del Muro eretto da Israele.
 
Racconta di un padre,Yacin, medico veterinario che lavora in un giardino zoologico in Palestina, e del figlio Ziad, un bimbo di dieci anni, profondamente segnato dalla precoce perdita della madre, che ha uno speciale legame con la coppia di giraffe dello zoo.
Durante un attacco aereo israeliano, la giraffa maschio, Brownie, rimane ferita e poi muore. Dopo il drammatico evento, la sua compagna, Rita, è così sconvolta che smette di mangiare e la sua sopravvivenza è a rischio da quanto si lascia andare per il dolore.
Anche Ziad sarà segnato profondamente da questa morte, convinto di non poter più fare affidamento neanche sul padre, il suo solo punto di riferimento, figura idealizzata in grado di compiere miracoli.
Il racconto prosegue nel tentativo di Yacin, come padre, di riconquistare la fiducia del figlio, e, come veterinario, nella ricerca di come fare a salvare la giraffa… la soluzione è sorprendente.
 
Questo film mi è piaciuto davvero molto, anche se non ho gradito certi cliché: tutti gli israeliani -salvo un’eccezione- sono antipatici e cattivi.
Rani Massalha è un regista palestinese che vive in Francia,  e che in modo un po’ surreale e molto accattivante ha trovato una maniera originale di raccontare l’oppressiva situazione dei territori palestinesi occupati dagli israeliani.
Unisce il tema di una natura confortante, la Giraffa in questo caso, e di un’umanità ostile e combattente, le attività di guerra legate all’Intifada. Dall’unione di queste due tematiche e dal gioco di parole del titolo nasce questo film che risulta essere un po’ un inno alla vita.
Il regista ha voluto dare un particolare rilievo agli atteggiamenti e alla psicologia della figura tormentatata del padre che sembra serena, ma lo è solo in apparenza.
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“Un film palestinese tosto e univoco da un lato nel dichiarare le proprie ragioni e nel mostrare i disastri umani del Muro, ma dall’altro intriso di un sentimento fiabesco, un po’ irreale, tanto che l’autore gioca la metafora con gli animali, in questo caso una giraffa in crisi di compagnia per colpa di missili israeliani (…). Sospeso tra sprazzi di realismo e momenti lirici, Massalha racconta una sua mini intifada tra didascalismo militante e la voglia di fuggire altrove nella complicità di un generico sentimentalismo da mélo disneyano.” (Maurizio Porro, ‘Corriere della Sera’, 5 giugno 2014)
 
Il film ha avuto la Candidatura alla Perla Nera come miglior film nel 2013 al Festival internazionale del cinema di Abu Dhabi
Nel 2014 al Buster International Children’s Film Festival ha ottenuto il premio alla Migliore sceneggiatura (Xavier Nemo)
Nel 2014 al Lucas International Children’s Film Festival premio a Ahmad Bayatra come Miglior attore.
Trailer:     https://www.youtube.com/watch?v=0iZrB9cDnrU

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