UN’ALTRO CANE di Paolo Locatelli, 2013
Ho appena finito di leggere questo libro.
L’autore, Paolo Locatelli, è un ingegnere di Desio (MB), che con questo romanzo ha voluto celebrare l’amicizia tra uomo e cane.
Aveva avuto un cane da bambino e poi, per molti anni non ne aveva più avuti, fino all’arrivo di Osso, cane adottato al canile, che gli ha ispirato la storia, e il titolo, finalmente aveva “un altro cane”!
Il romanzo è scritto in modo molto semplice, e leggendolo, sembra di sentirsi raccontare a voce i fatti, e le riflessioni che li accompagnano.
Si narrano le normali vicende di Aldo, pensionato sessantatreenne, vedovo, del rapporto con il suo cane Luna, (descritto in maniera realistica e sincera) interlocutore privilegiato, e dei legami famigliari.
Ci sono quattro capitoli in cui sono i cani a parlare, e a spiegare il loro punto di vista, e il loro attaccamento all’uomo, mentre gli altri sono scritti in terza persona e descrivono i pensieri, le emozioni e i sentimenti del proprietario.
Per chi ha avuto, e ha, la fortuna di vivere con un cane, questo romanzo parla di emozioni conosciute e provate, e dà parola a pensieri a volte inespressi.
A chi invece non ha mai avuto un cane per amico, e non li conosce, serve a fare chiarezza sulla profondità di questa unione, e a desiderare di poterla condividere.
Lo si può trovare anche in e-book.
Luna: “Mi hai sempre trattato come una regina, ti sei sempre preoccupato per me e anche quando, raramente, non ci siamo intesi, ti sei sempre sforzato di capirmi, di scoprire cosa non avesse funzionato per poi concludere semplicemente che le nostre differenze esistevano e che per quanto entrambi ci sforzassimo, non potevamo abbatterle. E in quelle rare occasioni, alla fine, mi sei sempre venuto incontro perché comunque non si poteva in nessun modo fare diversamente.”
Sempre Luna: “Mi hai sempre rispettata e mai hai preteso da me quello che, anche volendo, non avrei potuto darti. Ancora mi è difficile comprendere, osservando altri come noi, come tu abbia sempre capito quando non potevi oltrepassare le barriere della nostra insuperabile differenza. Per questo ho sempre potuto soddisfare le tue richieste: non hanno mai superato il logico limite di ciò che era nella natura stessa del nostro rapporto. Altri li ho visti rendersi ridicoli, annullati nel vano sforzo di essere simili, quando simili non potevano essere.”
Vicla Sgaravatti
Medico Veterinario
via Rembrandt 38- Milano
02 4009 1350
martedì e giovedì 15-19
sabato 9,30-12,30
Altri orari per appuntamento.
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