SE MI LASCI NON VALE

di Barrie Hawkins, 2009

 

        
 
Ho letto di recente questo libro e la prima critica che mi viene da fare è sulla scelta editoriale di non tradurre il titolo del libro, ma crearne un altro, quasi mai migliore.
Il titolo era “Twenty wagging tales. One year of rehoming orphan dogs” ovvero “Venti racconti scodinzolanti. Un anno di reinserimento di cani orfani”.
Le seconda critica è la scelta dell’immagine del cane da mettere in copertina: si parla prevalentemente di pastori tedeschi e hanno scelto la foto di un labrador!  Anche questo è un fatto che si ripete: spesso: l’immagine non corrisponde alla razza o all’aspetto del protagonista, e può generare confusione e aspettattive disattese.
La storia, vera, è raccontata da Barrie, e parla di lui e di sua moglie, Dorothy Hawkins, una coppia non più giovane che si ritrova ad accogliere a casa loro cani di grossa taglia, spesso anche con problemi di comportamento, abbandonati.
Si prendono cura di loro fisicamente e psicologicamente, facendo riacquistare fiducia nell’uomo, per poi collocarli in una famiglia che li ami e li rispetti.
Li portano dal Medico Veterinario, li curano e li accudiscono con passione e amore, senza arrendersi di fronte a casi difficili e disperati.
Ne ospitano pochi alla volta, perché vogliono potersi dedicare completamente a conoscerli per poterli recuperare definitivamente.
Vivono nella campagna inglese, Anglia Orientale, hanno un giardino, e vasti prati intorno dove poterli portare nelle passeggiate. I cani che vengono affidati loro sono per la maggior parte pastori tedeschi, come già accennato prima, portati direttamente da padroni che, per molteplici motivi, non possono o non vogliono più prendersi cura di loro.
Le storie sono commoventi e purtroppo vere. Si parla di un cane che non aveva mai giocato prima perchè rinchiuso in una gabbia da sempre, di un altro trovato morente per strada e curato da una terribile dermatite virale, che lo faceva sembrare molto vecchio mentre aveva solo tre anni…e di tanti altri ancora.
Alla fine del libro vengono riportati i sette punti i della loro missione:
1- Crediamo che ogni cane venuto a questo mondo si meriti di ricevere cure e attenzioni adeguate da parte del suo proprietario.
2- Ogni cane è benvenuto nella nostra casa e sarà accolto a braccia aperte. Se siamo sotto pressione per il nostro lavoro o per la mancanza di risorse, ricordiamoci che non è colpa del cane.
3- Ogni cane resterà con noi il tempo necessario per conoscere il suo carattere e le sue abitudini, in modo che possiamo trovare una sistemazione adatta a lui e al nuovo proprietario.
4- Non affideremo un cane se abbiamo anche il minimo dubbio che la casa non sia adatta a lui o lui alla casa, anche se siamo sotto pressione per la mancanza di case disponibili o di altre risorse.
5- Al proprietario che non può tenere il poprio cane ed è preoccupato per il futuro dell’animale, vogliamo offrire un rifugio sicuro.
6- Aiuteremo il nuovo proprietario fornendogli informazioni sul cane, sull’addestramento e sulle cure di cui ha bisogno.
7- Non sopprimeremo mai un cane se non dietro consiglio di un Medico Veterinario.
 
Interessante, si legge velocemente e si partecipa molto alle vicende di ogni ospite.
Mi è piaciuto particolarmente il loro sistema di tenerne pochi alla volta, per poter capire il loro carattere, migliorare i comportamenti sbagliati e poterli poi affidare a un proprietario adatto a loro e viceversa.
Qui a Milano, ma soprattutto in altre parti d’Italia, i rifugi sono sempre pieni e non ci sono abbastanza volontari e risorse per poter dedicare tutto il tempo necessario a ognuno di loro, portarlo eventualmente da un Medico Veterinario Comportamentista, o da un educatore.
Nelle nostre strutture ci sono molti pitbull e altri cani di taglia grande, lasciati perché non gestibili dai precedenti proprietari, che difficilmente potranno essere ricollocati.
Vicla Sgaravatti
Medico Veterinario
via Rembrandt 38- Milano
02 4009 1350
martedì e giovedì 15-19
sabato 9,30-12,30
Altri orari per appuntamento.

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