QUANDO IL CANE DÀ FASTIDIO

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Molte persone, travolte dall’entusiasmo, accolgono un cane in casa senza valutare attentamente quello che è la sua natura, e tutte le cose, naturali, che farà e che potrebbero dare fastidio.
Incontro persone che non raccolgono le feci del loro cane perché “Mi fa schifo”…in quelle situazioni mi chiedo se non abbiano mai avuto dei neonati o bimbi pccoli da accudire, e se non abbiano mai cambiato loro il pannolino, e poi lavati?!
Potrei continuare così con le similitudini tra le abitudini canine e quelle umane, ma preferisco lasciare quell’unico esempio, so che potete arrivarci anche voi.
I cani sono esseri vivi, e la vita è fatta di molte manifestazioni diverse…non tutte romantiche e poetiche, ma pur sempre patrimonio della vita.
Scoraggiarsi di fronte a questi fatti e decidere di rinunciare al proprio cane per motivi così inerenti la natura della vita, del loro essere, dimostra quanto superficiale e illusorio fosse il concetto di “cane”.
Il mondo vivente è una meraviglia, ma, proprio perché vivente, racchiude in sè anche contrasti, scogli, e necessita di accettazione e tolleranza…rispetto.
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I cosiddetti fastidi che può procurare un cane, e ce ne sono anche altri oltre a quelli presenti nell’immagine del post, vanno conosciuti, accettati e…indirizzati.
    1. abbaiare sia da solo che in gruppo, producendo la famosa cagnara
    2. cacciare nei fossi, bagnandosi tutto
    3. correre al parco o, meglio ancora, in aperta campagna, sfuggendo al nostro controllo e obbligandoci a inseguimenti
    4. dormire…tanto, troppo, possibilmente sul divano e occupando il nostro spazio preferito
    5. espletare i suoi bisogni fisiologici e non, a volte dove capita…
    6. esplorare posti nuovi, mettendosi spesso nei guai
    7. leccarci mani e faccia…
    8. mangiare schifezze trovate per terra
    9. rotolarsi ogni tanto su qualche carogna
    10. scavare, preferibilmente sulla terra appena smossa del giardino o dell’ orto, dove è più morbida e profumata
    11. sgranocchiare…non importa cosa e se commestibile
    12. tuffarsi nelle pozzanghere e nel fango.
Il cane può essere educato, e come noi ci adattiamo a lui, anche lui può adattarsi (e lo fa volentieri) a noi.
Se si inizia a educarlo da cucciolo si hanno maggiori risultati, ma anche un adulto è in grado di apprendere, ed è ben felice di assecondare i nostri desideri.
Se invece le manifestazioni naturali che ci dicono di avere un cane vivo dovessero risultare inacettabili, allora davvero è meglio non prendere un cane.
Un pelouche diventa un’ottima alternativa, e ce ne sono di bellissimi, a grandezza naturale, di grande effetto. Basterà spolverarli ogni tanto, e saltuariamente portarli in tintoria.
Per chi invece sentisse comunque il bisogno di “prendersi cura”, nella seconda metà degli anni ’90 era stato creato un gioco elettronico portatile, il Tamagotchi. L’ obiettivo era quello di prendersi cura di questo “essere” e dargli il necessario per farlo crescere ed essere suo amico, oltre a farlo vivere il più a lungo possibile e curarlo in caso di malattia. Tra i vari compiti c’era anche quello di ripulire i suoi bisogni… Era un sistema per fare capire ai giovani l’importanza di accudire un essere vivente e di come questo comportasse doveri e responsabilità… ma quanti sono “morti” in breve tempo!
Chi frequenta l’Ambulatorio può avere osservato sopra il soppalco un Pastore Tedesco di ceramica, si tratta di Cross.
Quando la mia vita era troppo complicata per potermi occupare di un cane vero, c’è stato lui…poi, al momento giusto, è arrivato Sil, l’Assistente.
Ho dovuto aspettare moltissimo per soddisfare il mio bisogno e la mia voglia di avere un cane. Il momento è arrivato quando ho potuto offrirgli il massimo come tempo e impegno, e sono stata pronta ad affrontare varie rinunce e scelte di vita diverse…solo l’affetto non sarebbe bastato a creare un rapporto armonico e un cane felice.
Vicla Sgaravatti
Medico Veterinario
via Rembrandt 38- Milano
02 4009 1350
Solo per appuntamento
martedì e giovedì 15-19
sabato 9,30-12,30
Altri orari da concordare.

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