ORIGINE DELLA PAROLA VETERINARIO


La parola “veterinario” ha origine nell’antica Roma, e deriva dal latino.
Nell’antica Roma, quando i cavalli usati nell’esercito (bestie da carico) diventavano molto vecchi venivano raccolti in un luogo dove potersi riposare.
Questi animali venivano chiamati “veterinus” che era un derivato della parola vetus-vetĕris “vecchio” e quindi propriamente bestia da tiro o da soma, animale vecchio e non sano, non adatto al lavoro, alla guerra.
Le persone che si prendevano cura di questi vecchi animali si chiamavano veterinarii (veterinarius), e a causa di questo la professione di cura degli animali venne chiamata veterinaria.

Un rilievo di Epona, dea dei cavalli, fiancheggiata da due coppie di cavalli, proveniente dalla Macedonia Romana

Questa voce latina scomparve dopo la caduta dell’impero romano e il Medicus Veterinarius divenne marescalco e poi maniscalco, prendendo origine da un vocabolo di origine barbara (marah “cavallo” e skalks “servo”).

Scultore marchigiano, Bottega del maniscalco, sec. XIV, seconda metà, Fabriano (Ancona), Palazzo del Vescovo


Fu solo alla fine del sec. XVIII, con la fondazione e l’affermazione delle scuole veterinarie in Francia, che il vocabolo latino Veterinarius venne “ripescato” e risorse, giungendo fino a noi.

Terribili pestilenze colpirono i bovini di quasi tutta l’Europa nei primi decennî del sec. XVIII contro le quali empirici impreparati si erano messi alla prova senza alcun risultato. Fu così che i governi e gli uomini più illuminati si posero il problema della cura degli animali domestici.

I grandi medici dell’epoca s’occuparono allora della grave diffusione di malattie infettive che colpivano e abbattevano il bestiame e misero in risalto la necessità che anche le malattie degli animali fossero studiate razionalmente.

Fu Claude Bourgelat, amante dei cavalli, preoccupato dall’inefficacia dei trattamenti empirici a cui venivano sottoposti i suoi cavalli di razza, che usò la sua influenza per convincere re Luigi XV a creare la Scuola di Veterinaria di Lione il 4 agosto 1761, che iniziò a funzionare nel 1762 (quando venne creata anche quella di Alfort) con gli studenti reclutati in mezzo a maniscalchi, specialisti nella cura degli zoccoli dei cavalli, essendo i ferri di cavallo uno degli argomenti studiati.

Claude Bourgelat dipinto da Vincent de Montpetit nel 1752 (la testa è stata aggiornata nel 1776).

Claude Bourgelat (1713-1779) era un avvocato in stretti rapporti di amicizia con gli Enciclopedisti D’Alambert e Diderot.
Succeduto al padre nella carica di scudiero divenne direttore dell’Accademia di equitazione di Lione.
Appassionatosi alle cure del cavallo, decise di studiare medicina umana, convincendosi profondamente che per capire le malattie degli animali era necessario dominare le conoscenze mediche che si avevano per le malattie dell’uomo.
Si dedicò quindi a studiare con impegno l’anatomia, la fisiologia e la patologia degli animali ed apprendendo da due amici medici la chirurgia e le patologie umane.
Fu così che divenne un tenace assertore della necessità di istituti di studio per la medicina degli animali
Egli scrisse molte opere: d’ippiatrica, di materia medica, storia della veterinaria, esteriore conformazione, anatomia, apparecchi e bendaggi, fratture e malattie infettive.
Le sue insistenze arrivarono fino al re Luigi XV, grazie alle molte conoscenzee alla amicizia e al sostegno del segretario di Stato, e il governo francese gli affidò la fondazione della scuola di Lione e di quella di Alfort, di cui fu direttore fino alla sua morte.
Allievi di ogni parte di Europa accorsero in Francia e le scuole si diffusero naturalmente per ogni dove.

Il secondo paese a creare una Scuola di Veterinaria fu l’Austria nel 1768, a cui fece seguito l’Italia nel 1769 con la Scuola di Torino.

Torino


A Perugia,In Italia, già prima del 1700 era sorto “un lettorato” per la Veterinaria dipendente da quello studio di medicina e per questo motivo le scuole si diffusero numerose: oltre a quella di Torino ci fu quella a Padova nel 1774, a Bologna nel 1783, a Ferrara nel 1786, a Milano e a Modena nel 1791, a Napoli nel 1796, a Roma nel 1806 e, a Pisa nel 1818.
Alla fine del XVIII secolo, c’erano 19 scuole di Medicina Veterinaria in tutta Europa.

Non fu facile trovare il giusto indirizzo da dare alle Scuole Veterinarie: c’era chi voleva che fossero il primo passo per le scuole di medicina; chi invece intendeva farne un ramo dell’economia rurale.
Fu con l’andare degli anni che le diverse nazioni cambiarono e corressero i programmi, adattandoli alla loro economia e alle loro particolari necessità.

Peraltro, con la creazione delle Scuole, la medicina degli animali trovò la sua strada e poté molto onorevolmente trovare posto come scienza tra le altre scienze.

Vicla Sgaravatti

Medico Veterinario

via Rembrandt 38- Milano

02 4009 1350
Solo per appuntamento:

martedì e giovedì 15-19

sabato 9,30-12,30

Altri orari da concordare.


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