MOURNING DOG PROJECT: l’impatto psicologico della morte del pet sul proprietario.
Mourning Dog Project è un progetto internazionale guidato dall’Università Statale di Milano.
Questo progetto studia il dolore nelle persone che perdono un amico peloso, evidenziando un impatto psicologico di intensità solitamente sottovalutata.
Viene condotto in collaborazione con un team internazionale d’eccellenza: un questionario, tradotto nelle principali lingue europee, è già stato compilato da migliaia di proprietari in tutto il mondo.
Milioni di famiglie nel mondo vivono con almeno un cane e hanno quindi un’alta probabilità di vederlo morire. Tra l’altro, i cani vivono vite molto più brevi delle nostre, e ciò fa sì che la perdita di un animale domestico spesso rappresenti la prima esperienza di morte per un bambino, e un dolore che, nel corso della vita, potrà anche sperimentare anche più volte.
Questo questionario è stato sviluppato e validato scientificamente dai ricercatori, che lo hanno utilizzato per riconoscere e valutare il processo del lutto nelle persone che perdono l’amico cane. Il questionario aiuterà ad implementare strategie sempre più razionali, efficaci e personalizzate per migliorare il benessere, la resilienza e la qualità della vita dei milioni di persone nel mondo che soffrono per la perdita dell’amato cane.
L’analisi delle risposte al questionario permetterà di ‘liberare” la visione dalle influenze culturali legate al diverso modo che gli abitanti di diversi Paesi hanno di relazionarsi con gli animali: la morte dell’amico cane risulta un lutto a tutti gli effetti.
Già i primi risultati sono già stati pubblicati sulla rivista Animals e confermano la tendenza delle persone a umanizzare l’animale domestico e a percepirlo come uguale agli esseri umani in termini di emozioni, bisogni e diritti legali.
I proprietari sviluppano connessioni emotive molto forti con i loro cani, al punto che, nelle società occidentali, vengono spesso considerati membri della famiglia.
Nonostante ciò, il dolore per la morte di un animale domestico è ancora una questione molto sottovalutata.
L’impatto psicologico è tale che, dopo la sua morte, subentra nella persona una visione negativa della vita, fatta di sensi di colpa, dolore, rabbia, pensieri intrusivi e rimpianti, con qualche differenza legata al genere e all’età del proprietario. Le donne, infatti, mostrano una risposta più intensa al lutto rispetto agli uomini, ma questo potrebbe anche semplicemente riflettere una loro maggior propensione a esprimere la sofferenza.
I proprietari più giovani sono invece quelli che più facilmente provano senso di colpa quando muore il cane. Ciò potrebbe dipendere dalla minor esperienza, dovuta proprio alla giovane età, che potrebbe portarli ad avere un’idea meno realistica della situazione e a pensare che, forse, avrebbero potuto fare di più per salvarlo. E quando la morte arriva inaspettata, più intensi e profondi sono la rabbia e il senso di colpa, segno che il proprietario non ha avuto il tempo di prepararsi psicologicamente o di ricevere un supporto adeguato anche dal veterinario.
Uno degli scopi dello studio è appunto quello di esplorarla.
Il ‘Mourning Dog Project’, è guidato da Federica Pirrone, etologa del dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Milano, e Stefania Uccheddu, medico veterinario esperto in comportamento animale del Vetethology Group (Belgio), in collaborazione con un team di studiosi appartenenti a molte università internazionali.
Il team di ricercatori sta già lavorando alla fase successiva del progetto. Il questionario, tradotto nelle principali lingue europee, è già stato compilato da migliaia di proprietari in tutto il mondo. L’analisi delle loro risposte permetterà di “pulire” la visione dalle influenze culturali legate al diverso modo che gli abitanti di diversi Paesi hanno, di relazionarsi con gli animali.
Vicla Sgaravatti
Medico Veterinario
via Rembrandt 38- Milano
02 4009 1350
martedì e giovedì 15-19
sabato 9,30-12,30
Altri orari per appuntamento.
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