LE LEGGENDE DEI FIGLI DEL VENTO

Si narra che al tempo della creazione, quando arrivò il momento di creare i levrieri il buon Dio mise da parte l’argilla con la quale aveva creato il resto delle creature viventi e disegnò nel firmamento tre belle linee curve con la sua gran mano magica e mentre le disegnava diventarono luminose scie di stelle.
La prima scia fu per la schiena, la testa piccola come una freccia e la coda lunga come il ricciolo di un nastro di seta nel vento.
La seconda fu per la pancia snella e le zampe forti per correre tra le nuvole.
E la terza fu per le zampe davanti, per percorrere una strada interminabile senza stancarsi mai.
Quindi ordinò al vento di soffiare tra quelle scie di stelle per dar loro la vita.
E fu così ché i levrieri si trasformarono nei figli del vento. Infine il buon Dio si fermò e sorrise: era tanto felice che volle che tutte le sue creature gioissero dell’armonia e della bontà dei levrieri.
Fu così che regalò ad ogni levriero un’anima d’oro che portava la luce.
Si dice che da quel giorno i levrieri rimasero sospesi tra il cielo e la terra, appoggiati sul vento e risplendenti di luce. Ed è solo in quel luogo e con un cuore puro che gli umani possono incontrarli.

Un giorno, al Gran Consiglio del cielo, furono convocati tutti i venti piu forti del mondo affinché smettessero di discutere sul chi fosse il piu veloce.

Si sedettero attorno ad una nuvola : la Bora gelida, il Maestrale salato, lo Zefiro sottile, il Ghibli colore porpora , la Bonaccia tiepida. Si accapigliarono per 4 stagioni, spazzando via boschi e foreste, prosciugando abissi e oceani , ma non arrivarono mai ad una conclusione.

Eolo stufo, mandò allora loro un veltro leggero. “Sono io il più veloce” disse il cane.

I venti risero e lo sfidarono, ma il levriero li superò tutti con un guizzo baleno, rompendo l’aria al centro del turbine. Da quel momento i venti s’inchinarono al suono del suo passo e gli fecero da eco in ogni dove.

Divennero i padri del levriero lo benedissero lungo il correre del suo correre, nei secoli e poiché cosi fu deciso, nessun vento gli fu mai contrario e nessun vento fu più mai solo nel soffiare, avendo regalato a quel loro figlio il segreto trasparente dell’aria. Della vita.

Testo di Veltrica Res, alias Arianna Speciale

Le foto di Silmaril sono state scattate in Val di Non (TN)

Vicla Sgaravatti
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