di Antonella Scarso, 2014
con Marco Bocci, Elena Radonicich, Barbara Tabita, Vincenzo Lauretta.
Italo, film di esordio di Alessia Scarso, è tratto da una storia vera, una bella cronaca italiana che ha talmente colpito la regista da convincerla a dedicargli la sua opera prima.
Il film è una gradevole commedia, piacevole da vedere. Girato in Sicilia, tra Scicli, Modica e Ragusa, oltre a Marco Bocci ha un cast proveniente prevalentemente dalla regione.
Italo è interpretato da Tomak, bravo e buono.
La vicenda è quella di un simpatico cane, dolce e coraggioso, un randagio che è davvero esistito a Scicli, città patrimonio dell’UNESCO, in provincia di Ragusa, dove ha vissuto tra il 2007 e il 2011 facendosi amare da tutta la popolazione e dove il paese, alla sua morte, ha voluto venisse seppellito nella storica Villa Penna e ricordato con una semplice lapide.
La sua cuccia, costruita per lui nella piazza del Municipio, è stata mantenuta anche dopo la sua morte.
In una zona dove spesso i randagi vengono maltrattati e fanno paura, Italo comparve nel 2007 senza che nessun padrone lo reclamasse. Nessuno ne conosceva la provenienza e all’inizio venne accolto con diffidenza, riuscendo poi a conquistarsi l’affetto della gente.
Tutti gli abitanti di Scicli lo conoscevano e in breve tempo anche i turisti, a cui si presentava per “guidarli” a visitare le bellezze della cittadina barocca.
(il vero Italo)
Italo, a Scicli, scortava i bambini da scuola a casa, presenziava alle messe e partecipava a matrimoni e funerali.
Difese una giovane cameriera da un’aggressione mentre rientrava dal lavoro; da quel momento tutte le sere la accompagnò a casa.
Questo fatto lo rese una figura rassicurante per tutti, ricercato e amato.
Con l’entusiasmo e la soddisfazione di tutti, venne proclamato cittadino onorario di Scicli.
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