L’acne felina si presenta spesso nel gatto, e colpisce preferibilmente la regione del mento e meno spesso quella perilabiale, nella la zona del labbro inferiore.
Succede che i follicoli piliferi sul mento si otturano e formano i cosiddetti comedoni o punti neri.
A volte i follicoli occlusi si rompono, si infiammano formando foruncoli, fanno infezione riempiendosi di pus e formano piccoli ascessi, con spesso infezioni secondarie causate da batteri e da lieviti.
Questo avviene perché c’è un disturbo della cheratinizzazione (cioè dei processi che portano alla formazione dello strato corneo dell’epidermide) per cui i follicoli piliferi si riempiono di cellule cheratinizzate, a cui si associa un’eccessiva produzione di sebo, quindi si tappano e poi si rompono.
Purtroppo non si conoscono ancora con certezza le cause che ne sono alla base, anche se sono stati identificati una serie di fattori probabili come lo stress, una scarsa igiene generale, allergia ad alcuni alimenti, ghiandole sebacee patologicamente iperattive o una reazione allergica alla plastica con cui è costituita la loro ciotola.
Importante ricordare che l’acne felina non è contagiosa.
Diversamente all’acne umana, quella felina non è associata all’adolescenza e allo stato ormonale. Nei gatti l’acne felina può comparire a qualunque età, già da pochi mesi di vita fino a oltre 10 anni.
Inizialmente si formano comedoni (i classici punti neri) sulla pelle del mento e intorno alle labbra, che si rendono visibili come delle piccole formazioni nerastre, simili ai punti neri riscontrabili sul viso delle persone.
Le lesioni possono rimanere a questo stadio, in cui il gatto non presenta sintomi, oppure possono essere complicate da parte di microrganismi, in particolare da batteri che determinano la formazione di noduli, papule e pustole dai quali può fuoriuscire materiale purulento per la rottura dei follicoli e le infezioni secondarie.
A questo punto la pelle del mento appare arrossata, ispessita e crostosa, e può trasudare del liquido rosato.
In genere l’acne del mento non è pruriginosa o dolorosa a meno che il caso non sia grave. A volte, ma raramente, al gatto si possono ingrossare alcuni linfonodi regionali, e comparire febbre, depressione e anoressia.
L’aspetto tipico delle lesioni permette di emettere una diagnosi facilmente.
La terapia dipende sempre dalla gravità dei sintomi.
Se sono presenti solo comedoni non occorre intervenire, è sufficiente disinfettare e pulire la parte con Clorexidina
Quando compaiono lesioni la zona può essere rasata, per facilitare l’applicazione locale di prodotti. La terapia topica include antisettici, antibiotici e antimicotici, a seconda del caso. Sono utili prodotti contenenti acido salicilico e zolfo oppure benzoil perossido; in alcuni casi è risultata efficace anche l’applicazione locale di pomate a base di vitamina A o di suoi derivati sintetici.
Se dovesse verificarsi una complicazione secondaria da parte di batteri, occorre far ricorso anche agli antibiotici, sia localmente che, nei casi più gravi, per via sistemica.
Per sfiammare la pelle in certi casi è utile la somministrazione di cortisone, per un massimo di 1-2 settimane consecutive.
Vengono spesso utilizzati prodotti che hanno la proprietà di sgrassare la pelle, aprire i pori e regolare il processo di cheratinizzazione (antiseborroici), applicati 1-2 volte al giorno.
Tra le cure naturali viene suggerito di lavare la parte colpita dall’acne con sapone neutro e risciacquare accuratamente con acqua calda alla quale aggiungere una goccia di olio essenziale di lavanda. Occorre poi asciugare bene, in modo da non lasciare tracce di umidità che possano favorire il diffondersi dell’infezione.
Occorre mantenere la pelle secca con applicazioni di amido di riso, per i gatti a pelo chiaro, e di polvere d’argilla per quelli dal mantello scuro. Nei casi non gravi, la reazione a questo trattamento è buona, ma va continuato per lungo tempo per evitare ricadute.
Nei casi più gravi, come prevenzione e trattamento di sostegno alle cure antibiotiche, si possono somministrare 20 gocce di Ribes nigrum a ogni cambio dell’acqua.
L’acne felina solitamente è una situazione cronica, ma deve essere gestita per far sì che non evolva in infiammazione e infezione. Il mento deve essere tenuto pulito giornalmente con soluzioni antisettiche, prodotti cheratinolitici suggeriti dal Medico Veterinario, fazzolettini igienizzanti.
In presenza di queste forme cutanee, un cambio di alimentazione potrebbe aiutare in modo considerevole.
Se la ciotola del gatto fosse in plastica, si può anche provare a cambiarla con una in vetro o in metallo per valutare se la reazione cutanea può essere data dal materiale.
Ricordarsi inoltre di lavarla accuratamente tutti i giorni affinché non vi proliferino batteri.
Nei gatti con cute particolarmente grassa è utile una pulizia del musetto dopo i pasti.
Qualora si dovesse notare la formazione di foruncoli o l’arrossamento della pelle occorre consultare subito il proprio Medico Veterinario per iniziare un trattamento adeguato quanto prima.
Può accadere (raramente), che a guarigione avvenuta possano formarsi cicatrici permanenti.
Vicla Sgaravatti
Medico Veterinario
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