ABBASSARE L’ IVA SULLE PRESTAZIONI VETERINARIE

Lo scorso martedì 6 novembre è stato proposto un emendamento alla Legge di Bilancio per ridurre l’IVA sulle prestazioni veterinarie e per esentare dall’imposta quelle prestazioni che impattano sulla sanità pubblica dal Presidente dell’ ANMVI dottor. Marco Melosi all’intergruppo parlamentare per i diritti degli animali.

Si chiede che si segua l’esempio spagnolo e si diminuisca l’IVA veterinaria dal 22% al 10%.

ll Presidente dell’ANMVI ha chiesto anche la presentazione di un emendamento a favore dell’esenzione totale di alcune prestazioni veterinarie che concernono la sanità pubblica.

Attività veterinarie come l’identificazione anagrafica con il microchip, obbligatorio per legge, le profilassi vaccinali, e le sterilizzazioni degli animali da compagnia di proprietà che sono una misura importante per prevenire e combattere il randagismo, dovrebbero essere totalmente esentate dall’IVA.

Il dottor Melosi ha sottolineato anche l’importanza di adeguare le detrazioni fiscali veterinarie con un rialzo dell’attuale tetto.

La dottoressa Carla Bernasconi, Presidente dell’Ordine dei Veterinari della provincia di Milano, e Vicepresidente della FNOVI, Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani, ha fatto notare come gli interventi fiscali che gravano sulle parcelle medico veterinarie abbiano effetti dissuasivi sui proprietari nei confronti del possesso responsabile e dei comportamenti di prevenzione e cura. Conseguenza di questo atteggiamento è un aumento di costi a carico della collettività e del SSN.


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