DETRAZIONE SPESE VETERINARIE

Come gli scorsi anni, i proprietari di animali da compagnia ritroveranno nel 730 precompilato le spese veterinarie detraibili. Le inserisce l’Agenzia delle Entrate, basandosi sui dati trasmessi al Sistema Tessera Sanitaria dai Medici Veterinari.

Per consentire la detrazione fiscale delle spese veterinarie sostenute nel 2018 attraverso il “730 precompilato”, i Medici Veterinari hanno trasmettesso i dati fiscali delle loro fatture relative al 2018. Una volta caricati nel Sistema Tessera Sanitaria (TS),  l’Agenzia delle Entrate li trasferiscei nel Modello 730 telematico.

Dal 2016, tutti i Medici Veterinari sono tenuti ad inviare al Sistema TS i dati delle fatture emesse nei confronti di persone fisiche per prestazioni che danno diritto alla detrazione fiscale (uno sconto sulle imposte dovute all’Erario) attraverso il Modello 730 (Dichiarazione dei redditi delle persone fisiche).

Le spese veterinarie sostenute da persone fisiche nei confronti di animali da compagnia detenuti per scopi non commerciali sono detraibili fiscalmente.

I contribuenti possono detrarre dall’Irpef il 19% delle spese veterinarie sostenute fino all’importo di 387,34 euro e limitatamente alla somma che eccede i 129,11 euro, per gli animali detenuti legalmente a scopo di compagnia o per la pratica sportiva (quindi, cani, gatti, volatili in gabbia e cavalli da corsa).
In pratica, la detrazione può consentire al massimo un risparmio d’imposta di 49,06 euro, cioè il 19% di 258,23 euro (importo massimo al netto della franchigia di 129,11 euro).
Il beneficio fiscale purtroppo è limitato ed è rimasto invariato, nonostante le proposte di innalzamento presentate tutti gli anni durante i lavori parlamentari sulle  manovre. Solo le agevolazioni per i cani guida per cechi sono state raddoppiate con la Legge di Bilancio 2019.

Il beneficio fiscale non spetta per gli animali destinati all’allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare, per gli animali allevati o detenuti nell’esercizio di attività agricole o commerciali, per quelli utilizzati per attività illecite o detenuti in casa illegalmente.


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