QUANDO SI HA UN CANE, di Giorgio Scerbanenco, da “Il Centodelitti”1970

Mi sono imbattuta casualmente in questo breve racconto di Giorgio Scerbanenco (28 luglio 1911, Kiev, Ucraina -27 ottobre 1969, Milano) , che avevo letto più di quarant’anni fa.

Di questo autore avevo particolarmente apprezzato i romanzi che avevano come protagonista Duca Lamberti, ma anche gli altri suoi scritti mi piacevano.

Ne “Il Centodelitti” il racconto numero quarantaquattro, veramente breve di una sola paginetta, si intitola “Quando si ha un cane”.

Considerando che era stato scritto nel 1970, è quasi sorprendente vedere il senso di responsabilità nei confronti di un animale, che all’epoca non era assolutamente una cosa scontata.

Inizia così:

“[…] lo videro passare, con quel grosso cane, quasi rognoso, se poi era un cane, così senza peli, con macchie rosee sulla pelle nuda, e strisciava, più che camminare, la bestia […]”

Ci sarebbero altre interessanti considerazioni da fare, ma dovrei svelarvi come va a finire e non voglio guastarvi la lettura, se la vorrete fare.

Il volume è ancora in circolazione, e lo potete trovare anche come ebook e audiolibro.

Scerbanenco scrisse anche il romanzo “Il cane che parla”, 1942, quarto della serie dell’investigatore Arthur Jelling, archivista della polizia di Boston, che ho ma che però non ho ancora letto.

Vicla Sgaravatti

Medico Veterinario

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