LE VIBRISSE DEL GATTO

Le vibrisse del gatto (i suoi famosi baffi e sopracciglia) sono.peli grandemente ispessiti e ingrossati, localizzati sulle guance e sul mento, e sopra gli occhi. Sono organi annessi all’apparato tegumentario, ogni pelo è un organo a sé stante se si intende organo come “insieme di tessuti delimitato da una superficie riconoscibile”.

Il pelo è una struttura, prevalentemente proteica, che viene prodotta in una depressione della pelle, follicolo pilifero, e che ospita la radice del pelo, il bulbo pilifero da cui emerge uno stelo di forma cilindrica con una terminazione appuntita.

I baffi, come tutti gli altri peli, hanno il fusto formato da sostanza inerte, cheratina, e non hanno vasi, né nervi al loro interno (per cui se vengono tagliati il gatto non sente alcun dolore) ma si differenziano dagli altri peli perché sono altamente vascolarizzati e innervati alla base, e se vengono strappati causano sanguinamento e dolore.

Le vibrisse sono peli particolari, detti anche “peli altamente modificati” perché a differenza di tutti gli altri non hanno lo scopo di trattenere il calore corporeo, ma hanno una funzione tattile, i follicoli da cui crescono sono tra le aree più ricche di nervi in tutto il corpo, ciò significa che se qualcosa tocca anche leggermente il baffo, il gatto la sentirà.

I baffi perciò non sono solo decorativi ma hanno dei ruoli importanti al punto che senza di essi, il gatto si ritroverà in svantaggio. Solo il gatto di razza  Sphynx è sprovvisto sia di baffi che di pelo.

Le vibrisse sono come antenne che crescono in vari punti del muso del gatto: lateralmente alla bocca, sotto il mento, sulle guance e sopra agli occhi.

Il loro compito è quello di sopperire a una carenza del gatto, la vista da vicino. La lunghezza dei baffi di un gatto in salute è circa della stessa lunghezza della parte più ampia del suo corpo, se i baffi del gatto non possono passare comodamente attraverso uno spazio, neanche il resto del suo corpo potrà farlo, li aiuta quindi a giudicare distanza e spazio.

La vista del gatto è ottima da lontano, per individuare le prede, ma proprio perché il suo fuoco è distante, da vicino non vede quasi nulla, ed è per questo che servono le vibrisse. Come già detto, la loro base è riccamente vascolarizzata ed innervata, così che lo spostamento nello spazio del pelo esterno, spostamento anche minimo, provoca una pressione dalla parte opposta del bulbo pilifero. Il nervo percepisce la sensazione e la invia al cervello, così che il gatto avrà consapevolezza che qualcosa muove la sua vibrissa, in quale direzione, e con quale potenza.

Le informazioni di ogni vibrissa unite a quella delle altre gli danno completa consapevolezza di cosa succede intorno a lui.

Le vibrisse sono così sensibili che i gatti riescono a percepire perfino i venti, o i lievi movimenti del terreno (i terremoti), e la loro percezione è basata sulla loro lunghezza (è il principio della leva di Archimede, più lunga è la leva meno sforzo da fare per sollevare il peso, in questo caso mandare la sensazione nervosa, oltre il fulcro).

Le vibrisse offrono input sensoriali e riscontri sulle cose vicine al loro muso, questo li aiuta a camminare quando c’è poca luminosità o in ambienti avversi. I baffi intorno alle sopraciglia del gatto offrono riscontri sensoriali e proteggono gli occhi, possono catturare piccoli frammenti di detriti prima che raggiungano gli occhi e avvertono i gatti di ostacoli vicini alla testa.

Il gatto fa molto affidamento sul riscontro sensoriale; senza baffi, la sua capacità di orientarsi e sentire le cose intorno a lui diminuisce.

Tagliare le vibrisse significa ridurre la lunghezza e rendere meno sensibile il tatto del gatto, perché ci vuole uno stimolo meccanico maggiore per dare la stessa risposta. Gli servono per capire dov’è la ciotola del cibo, se riesce a passare da un posto, e gli servono per marcare: sono importanti per la vita di tutti i giorni.

Come il resto dei peli, anche i baffi del gatto hanno fasi di crescita, di riposo e di caduta. Quando perdono una vibrissa ogi tanto, è del tutto normale e non è un problema. Se il gatto però sembra perdere molti baffi in poco tempo e non sembra che ne stiano crescendo di nuovi, qualcosa forse non va.

Ci sono diverse condizioni che possono portare alla perdita totale o grave dei baffi.

Combattere regolarmente con un altro gatto che graffia e danneggia il muso può portare alla perdita dei baffi, ma se il gatto lotta tanto da iniziare a perderne molti, il problema diventa grave e per risolverlo il gatto, se già non lo è, va sterilizzato, casa e giardino vanno resi a prova di gatto.

L’alopecia può causare la perdita di peli su tutto il corpo, inclusi i baffi. Se il gatto sta perdendo pelo e baffi, consultate il vostro Medico Veterinario.

La dermatite e altre malattie cutanee, soprattutto quelle di natura allergica, possono portare alla perdita di pelo e baffi.

Le infezioni micotiche, per esempio la tigna, possono colpire il muso del gatto, portando a macchie tonde di perdita di pelo o vibrisse.

Le infezioni batteriche e le malattie cutanee potrebbero portare alla perdita dei baffi se l’infezione è sistemica o colpisce il muso.

L’acne felina a volte può portare alla perdita dei baffi, soprattutto perché si manifesta solitamente attorno al naso e al mento del gatto.

I pidocchi sono un’altra possibile causa di perdita di pelo e baffi che potrebbe essere accompagnata da pelle infiammata.

Vari disturbi ormonali, tra cui l’ipertiroidismo, possono portare alla perdita di pelo e a cambiamenti nella struttura del pelo che ricresce, cosa che colpirà anche i baffi.

Se il vostro gatto sta perdendo i baffi e/o il pelo, è importante farlo controllare dal proprio Medico Veterinario di fiducia per scoprirne la causa e iniziare la cura appropriata.

Vicla Sgaravatti
Medico Veterinario
via Rembrandt 38- Milano
02 4009 1350
Solo per appuntamento:
martedì e giovedì 15-19
sabato 9,30-12,30
Altri orari da concordare.
Categorie: GattiSalute

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