RISCHI DI CONTAMINAZIONE BATTERICA CON LA DIETA CRUDA

Michael San Filippo, portavoce della American Veterinary Medical Association (AVMA) ha dichiarato “Queste diete potrebbero esporre animali e esseri umani a batteri pericolosi come Salmonella, E. coli e Campylobacter”.

William Burkholder, Veterinary Medical Officer per la FDA, spiega che la dieta cruda nasce da una singolare corrente animalista, convinta che i cibi crudi siano i più adatti poiché i cani e i gatti, qualora fossero in libertà, andrebbero a caccia di piccole prede o selvaggina. Pur essendo vera la natura crudista degli esemplari liberi, è altrettanto vero come non sia dato sapere quanti si ammalano proprio per aver ingerito carne contaminata. E, inoltre, essendo lontani dall’uomo questi cani e gatti non costituiscono veicolo di contagio. Così non è fra le mura domestiche.

Il Centro per la medicina veterinaria della FDA (CVM) ha analizzato in uno studio del 2014 196 campioni congelati di cibo per cani e gatti acquistati online. Quindici tra quelli testati sono risultato positivi alla Salmonella e 32 contenevano Listeria monocytogenes.

Alcuni ricercatori olandesi hanno scoperto che 28 delle 35 diete commerciali congelate a base di carne cruda di otto marchi diversi erano contaminate da batteri E. coli resistenti agli antibiotici. Otto campioni sono risultati positivi per E. coli O157: H7, un ceppo particolarmente sgradevole che, nell’uomo, può causare vomito, diarrea sanguinolenta, dolore addominale, febbre elevatissima. e potrebbe portare a irrimediabili disturbi neurologici, all’insufficienza renale e alla morte. I campioni sono risultati positivi anche per la Listeria e la Salmonella.

Michael Vogel uno dei proprietari di un noto marchio statunitense, la Smallbatch Pets controbatte: “Cani e gatti sono biologicamente progettati per consumare carne cruda. La loro dentatura, la saliva, l’acido gastrico estremamente acido e i brevi tratti digestivi sono ottimizzati per consumare carne cruda che può contenere patogeni.”

Anche se gli animali non si ammalassero, ribattono i veterinari, possono comunque trasmettere questi batteri ai loro proprietari.

Gli autori di uno studio del 2017 pubblicato sulla rivista BMC Veterinary Research hanno scoperto che, rispetto ai cani che assumono diete commerciali, quelli alimentati con cibo crudo hanno una probabilità 23 volte maggiore di liberarsi di organismi di Salmonella nelle loro feci. Questo può rappresentare un rischio per i proprietari che possono essere contaminati semplicemente pulendoli o quando vengono leccati dall’animale dopo che questo ha mangiato.

La carne che si consuma in casa non proviene da animali uccisi da pochi minuti, ma passa attraverso diversi stadi di conservazione. Degli stadi che, se non esguiti perfettamente, stimolano la proliferazione di batteri. È per questo che si procede sempre alla cottura, poiché le altissime temperature portano alla sterilizzazione, con l’uccisione di tutti i microrganismi nocivi.

Oltre alla possibilità di ammalarsi di  salmonella e altre patologie, cani e gatti possono fungere da veicoli di contagio.  Il pericolo per i proprietari non dovrebbe mai essere sottostimato; attenzione a come viene maneggiata la carne, a graffi e piccoli morsi: le conseguenze non sono di poco conto.

Vicla Sgaravatti
Medico Veterinario
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