THE WAVING GIRL

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In un parco di Savannah, in Georgia (USA), sul lungofiume, sorge una bella statua raffigurante una ragazza che agita un panno, e un cane.

L’opera, del 1974, è dello scultore Felix De Weldon, 1907 – 2003, austriaco di nascita ma divenuto in seguito cittadino statunitense (famoso il suo monumento situato ad Arlington, Virginia, Raising of the Flag on Mount Suribachi, Iwo Jima Memorial, del 1954).

Questo monumento è dedicato a Florence Martus, 1868 – 1943, che per ben quarantaquattro anni salutò tutte le imbarcazioni che entravano o uscivano dal porto di Savannah, assumendosi questo compito non ufficiale, e non trascurando mai di farlo: si racconta che nessuna nave venisse dimenticata…pare che in tutta la sua vita abbia salutato più di 100.000 vascelli.

Che facesse freddo da gelare o caldo soffocante, che piovesse o splendesse il sole, che fosse giorno o fosse notte lei non mancava mai di accogliere o accomiatare capitani, marinai, mozzi, passeggeri. Neanche eventuali malattie la fermavano.

Di giorno sventolava un fazzoletto bianco, mentre di notte faceva ondeggiare una lanterna accesa.

I marinai a bordo dei battelli osservavano incuriositi quella misteriosa ragazza che dava loro il benvenuto e ricambiavano il saluto facendo suonare le sirene. Non conoscendo il suo nome, i navigatori cominciarono a riferirsi a lei chiamandola “the waving girl” (la ragazza sventolante) e così è stata immortalata.

Iniziò all’età di diciannove anni nel 1887, e la leggenda racconta che si fosse innamorata di un marinaio e che salutasse tutte le barche per essere sicura che lui la trovasse quando sarebbe ritornato, e che dopo averlo atteso invano per quarantaquattro anni, nel 1931 desistesse e poi morisse con il cuore spezzato. Ma questa storia, pur molto romantica, non sembra essere la realtà.

Era la sorella del guardiano del faro situato sull’isoletta Elba, vicino all’Oceano Atlantico, e c’è chi sostiene che vivendo così isolata si annoiasse molto, e che l’attesa e il saluto ai velieri mitigasse la sua solitudine. Smise nel 1931 perché suo fratello si ritirò dal lavoro e dovettero lasciare l’isola, andando a vivere nei sobborghi di Savannah.

Nella statua di bronzo viene raffigurata mentre sventola un panno, con ai piedi una lanterna. È insieme al suo fedele cane, un collie (pastore scozzese) di cui però non si hanno ulteriori notizie, né se ne conosce il nome. Sembrerebbe però che fosse proprio il cane, abbaiando, ad avvisarla del passaggio dei natanti, e pare che di cani ne ebbe più di uno.

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Sulla base della statua c’è un’iscrizione:
“Her immortality stems from her friendly greeting to passing ships, a welcome to strangers entering the port and a farewell to wave them safely onward.”   (“La sua immortalità deriva dal suo amichevole saluto alle navi che passano, un saluto agli stranieri che entrano nel porto, e un addio perché proseguano in sicurezza il loro ondeggiare.”)

Anche una targa commemorativa la ricorda nel suo luogo di nascita, a Fort Pulaski.

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/1/19/FlorenceMartusTheWavingGirl.jpg

Vicla Sgaravatti
Medico Veterinario
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Categorie: Arte

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