OGGI 12 OTTOBRE SI CELEBRA LA SCOPERTA DELL’AMERICA.

Ricorre oggi l’anniversario della cosiddetta “scoperta” dell’America, avvenuta nel 1492. La colonizzazione delle Americhe da parte di vari stati europei non solo estese i confini delle terre sino ad allora conosciute dagli europei, ma determinò l’importazione, in Italia e nel Vecchio Mondo, di numerose specie animali e vegetali che in qualche modo alterò sia il quadro botanico che quello zoologico, modificando l’ambiente e la vita dell’uomo europeo moderno

Se in alcuni casi l’introduzione dal Nuovo Mondo di specie animali e vegetali ha contribuito ad arricchire sia le fonti di sostentamento per l’uomo (e/o dei suoi allevamenti) che il patrimonio naturale, in altri ha causato seri danni all’ambiente nel quale sono stati immessi.

Voglio ricordare tre nuove specie animali, il tacchino, il cincillà e la cavia peruviana che hanno arricchito il Vecchio Mondo.

Il tacchino (meleagris gallopavo) è originario del Nord America,

Le popolazioni azteche lo allevavano in grande quantità ritenendolo un cibo squisito e dotato di particolari virtù terapeutiche.

Già nel 1500, poco dopo il viaggio di Cristoforo Colombo, questo volatile era molto diffuso in buona parte dell’Europa e specialmente in Spagna, Inghilterra, Francia e Germania dove veniva chiamato “pollo d’India” (da cui deriva la voce dialettale «dindio» diventata poi «dindo» che serve per designare quel gallinaceo in molte province del Tri-Veneto).

Il TACCHINO | Il Mondo degli Animali

I tacchini provengono dalle boscaglie e dai campi e pascoli ai bordi delle foreste dell’America settentrionale. In quelle zone si possono ancora trovare i tacchini selvatici, antenati delle razze attualmente allevate come animali da cortile in tutto il mondo.
Sebbene vivano principalmente a terra, i tacchini selvatici sono in grado di volare per brevi tratti a grandi velocità e, di notte, salgono sugli alberi per sfuggire ai predatori: il coyote (Canis latrans), la lince (Lynx lynx), il puma (Puma concolor) e l’aquila reale (Aquila chrysaetos).

Il suo maggior predatore però resta l’uomo!

In primavera inizia il periodo riproduttivo, e i maschi danno vita a cruenti combattimenti che possono concludersi anche con la morte di uno dei rivali. La specie è poligama e i maschi attirano le femmine con danze nuziali, che mettono in mostra l’appariscente coda a ventaglio, e con potenti versi, udibili anche a 1 km di distanza. Una volta conquistato l’harem, il maschio si accoppia con tutte le femmine disponibili e non partecipa ad alcuna cura parentale.

La più antica rappresentazione di un tacchino in pittura in Europa si trova nella “Stanza degli Uccelli” di Villa Medici a Roma, fatta affrescare a Jacopo Zucchi nel 1576-1580 da Ferdinando I de’ Medici.

Un altro animale “nuovo” fu il cincillà, (Chinchilla Bennett), proveniente dal Sud America, più precisamente dalla Bolivia, Cile e Perù, sulle Ande. Fu trovato presso la tribù indigena dei Chincha da cui prese il nome. Veniva cacciato o allevato per la sua morbida pelliccia, piacevole al tatto, ambita e pregiata e questa loro caratteristica per molti anni ha segnato la loro sfortuna, facendone rischiare quasi l’estinzione.

Nel 1910 Cile, Argentina, Perù e Bolivia emanarono contemporaneamente e di comune accordo un decreto legge che proibiva l’uccisione dei cincillà e la vendita delle loro pelli.

Ora è diventato un animale da compagnia, ma in natura si trovano ancora dei nuclei familiari allo stato brado.

Come animale da compagnia è di solito molto docile e non morde mai, si fa coccolare e prendere in braccio senza alcun problema ma a volte non ama essere toccato e maneggiato. Vanno assecondate le sue preferenze, evitando di costringerlo a carezze o a prenderlo in mano qualora questo non gli risultasse gradito. È è tenero e dolce, molto docile, vivace e affettuoso. mansueto ed esuberante, e molto indipendente.

A differenza degli altri roditori, inoltre, il cincillà non emette odori particolarmente pungenti o forti.

Ogni cincillà ha una sua modalità di interagire con il padrone, che ben riconosce, e il un proprio carattere che deve essere rispettato.

Il cincillà: il raro roditore andino - Focus Junior
La cavia peruviana (cavia porcellus) o porcellino d’India fu uno dei primi animali a essere importati in Europa dopo la scoperta dell’America dai commercianti olandesi e inglesi.
Tipica delle montagne peruviane fu addomesticata per la prima volta intorno al 5000 a.C. da pastori delle tribù delle Ande (quali Ecuador, Perù e Bolivia) per scopi alimentari.
Si diffuse in breve tempo come animale da compagnia nel vecchio continente, anche se qualche volta serviva anche da cibo. 
 Cobaya - Información, características y curiosidades
A Mons, in Belgio è stato ritrovato lo scheletro di una cavia, la datazione al radiocarbonio, lo fa risalire a un periodo tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento, quando la città apparteneva all’impero spagnolo, pochi decenni dopo la scoperta dell’America e l’inizio dei commerci transatlantici.
 
Il suo nome comune di Porcellino d’India con cui spesso si indica la Cavia può trarre in inganno (come del resto quello degli indiani d’America); da un lato rispecchia l’errata convinzione di Colombo e dei primi navigatori di essere giunti su un lembo del continente asiatico, dall’altro non è affatto un suino come i maiali, ma un roditore, come i criceti. Probabilmente è chiamato porcellino perché è un po’ cicciottino e può fare versi simili ad un maiale.
Il termine cavia, invece si pensa che derivi da un termine simile usato in una lingua precolombiana che vuol dire topo.
Per le popolazioni locali, che si nutrivano prevalentemente di vegetali, la cavia o porcellino d’india rappresentava da una parte un animale domestico e dall’altra una fonte di cibo.
Inoltre, si riteneva che le cavie avessero il potere di fare uscire gli spiriti maligni dalle persone malate, durante i rituali di guarigione.
A tutt’oggi l’allevamento delle cavie è molto diffuso tra le popolazioni rurali dei Paesi andini.
 
In natura esistono ancora diverse specie di cavia.
In un quadro del 1615 di Jan Brueghel il Vecchio si vedono raffigurate due cavie proprio al centro dell’opera.

So, I found a 1615 painting of the garden of Eden that prominently features 2 piggies... : guineapigs

Vicla Sgaravatti
Medico Veterinario
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