L’OCCHIO DEL LUPO di Daniel Pennac – 1984

 
 
 
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L’occhio del lupo è un breve romanzo, quasi più un racconto, scritto da Daniel Pennac (1 Dicembre 1944, Casablanca, Marocco) nel 1984
 
 
L' occhio del lupo - Daniel Pennac - Libro - Salani - Istrici d'oro | IBS
 
 
 
In uno zoo, un ragazzo e un lupo si fissano in silenzio attraverso le sbarre di una gabbia, come due animali selvatici costretti in cattività si studiano.
 
Poiché l’animale ha soltanto un occhio (è finito in uno zoo dopo aver perso l’occhio destro in una lotta con gli uomini, sempre costretto a spostarsi per sfuggire ai bracconieri), anche il ragazzo, con grande sensibilità e solidarietà, tiene chiuso uno dei suoi.
Questo colpisce il lupo, chiuso nella sua disperazione che guarda il mondo da un occhio solo, metafora della distanza che vuol tenere tra il mondo e la sua prigione, e, per la prima volta, riesce a superare l’atavica diffidenza nei confronti degli esseri umani e decide di raccontare al ragazzo la sua storia, tutta vissuta sullo sfondo di paesaggi nevosi e cacce solitarie in Alaska
Anche il ragazzo si confida col lupo e gli parla delle tre Afriche per cui è passato, quella Gialla, quella Grigia e quella Verde: l’Africa dei deserti, L’Africa delle savane e l’Africa equatoriale delle foreste.
Il paesaggio, con i suoi colori e le sue atmosfere, ha molta importanza sia nella storia del lupo che in quella del ragazzo africano.
 
E’ una storia molto bella quella tra Africa, un ragazzino dotato di un potere straordinario, e Lupo Azzurro, il lupo proveniente dall’Alaska.
Questa è una favola scritta per bambini dagli otto anni, ma molto indicata e fruibile velocemente anche per adulti amanti degli animali. Mi ha colpito il modo in cui Africa sa mettersi alla pari, chiudendo un occhio quando si accorge che il lupo ne tiene uno chiuso a causa della cattiveria dell’uomo, per entrare in contatto con chi ha qualcosa meno di lui, per capirlo, ascoltarlo e conoscere la storia della sua vita.
 
La storia del passato e del presente del Lupo è molto triste: le crudeltà dell’uomo sugli animali, perché gli animali morti vengono ancora considerati trofei, perchè lo zoo è un posto dove gli animali moriranno infelici, nonostante l’apparente sicurezza che viene offerta loro.
 
Africa, durante i suoi tre viaggi nell’Africa Gialla, nell’Africa Verde e nell’Africa Grigia incontra personaggi diversi e vive avventure, diventando un narratore di storie.
 
La storia è delicata e tenera, dai buoni sentimenti, e svela l’intensità del raccontare storie.
Pennac mostra quanto sia difficile fidarsi di qualcuno e raccontarsi, ma anche quanta bellezza e felicità può derivare dallo scambio che finalmente avviene.
Dall’incontro di due solitudini non nasce soltanto un’amicizia, ma anche la gioia che solo l’empatia può donare.
La condivisione delle proprie personali esperienze ricongiunge all’altro, alla vita, ma soprattutto a se stessi, e alla fine fa aprire gli occhi:
 
L’occhio del lupo è un testo che Pennac preferisce a molti suoi libri, come ha dichiarato più volte, anche perché è un libro sulle belle storie e la felicità che sanno donare.
 
In più di un’intervista l’autore ha confessato il suo amore per la scrittura che trova eccitante quanto la lettura, e ha dichiarato di essere prima ancora che uno scrittore, un narratore di storie.
 
In Francia, viene adottato nelle edizioni scolastiche francesi dove c’è la decostruzione del testo, per insegnare ai bambini il processo della scrittura, l’analisi del testo e dei personaggi, dimenticando quasi del tutto la natura mitica della storia e il piacere della lettura (la cui importanza qualche anno più tardi lo stesso Pennac descriverà in Come un romanzo del 1992).
 
L’occhio del lupo è stato insignito del Premio Andersen, destinato alla letteratura infantile, nel 1993.
 
Se volete sentire l’autore che legge l’inizio del racconto in francese (con sottotitoli in italiano), andate a questo link
https://video.repubblica.it/edizione/firenze/daniel-pennac-legge-l-occhio-del-lupo/143753/142286
 
 
 
 
 
Vicla Sgaravatti
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