L’AGLIO: BENEFICO O NOCIVO?

Per anni l’aglio è stato somministrato a cani e gatti non ritenendolo nocivo.

Era considerato un ottimo antiparassitario e veniva dato in grandi quantità soprattutto nei cuccioli.

In realtà questo alimento non è ben digerito dai cani che non possiedono l’enzima necessario a metabolizzarlo.
Ingerire quantità rilevanti di aglio potrebbe provocare diarrea, vomito e gravi disturbi gastrointestinali.

Quando l’aglio viene consumato regolarmente, nel tempo può determinare gravi malformazioni nella composizione dei globuli rossi, anomalie che renderebbero le cellule del sangue troppo esposte e fragili. All’origine, una componente tossica contenuta sia nell’aglio che nella cipolla, i solfossidi e i disolfuri, responsabile dell’insorgenza di anemia emolitica.

L’aglio come antiparassitario è controverso: alcuni prodotti sfruttano il suo effetto repellente contro i parassiti, ma in questi casi il quantitativo della parte tossica si abbassa durante la preparazione, e non crea problemi.

Uno spicchio d’aglio nella preparazione di una ricetta non produce effetti indesiderati, l’uso giornaliero e massiccio sì!

Negli ultimi anni si sono studiati gli effetti dell’aglio sul cane e si è visto che utilizzato in modo equilibrato può risultare un alimento utile.

È un ottimo antiossidante, rende il sangue più fluido e diminuisce la pressione arteriosa.

Stimola le difese dell’organismo, diminuisce i disturbi dell’invecchiamento: non è un vero antiparassitario, ma producendo un’esalazione cutanea protegge la cute e migliora l’aspetto del pelo.

La dose letale è di due teste di aglio a cane circa, o un utilizzo quotidiano e continuo nel tempo. Nel gatto un grammo per kg di peso può già dare forte tossicità.

Aglio ai cani e ai gatti: si può dare o no?

Volendolo utilizzare la dose consigliata è di 1/2 spicchio per i cani di piccola taglia a settimana, 1 spicchio per cani di media/ grande taglia e 1 e 1/2 per i cani giganti a settimana.

Certe razze di cane giapponesi, come l’Akita inu e lo Shiba inu, sembrano essere più sensibili delle altre. E anche i gatti.

L’aglio, per il gatto, è considerato più pericoloso delle cipolle poiché le tossine sono più concentrate e distruggono i globuli rossi, causando seri problemi, tra cui anemia. Tuttavia, la maggior parte dei cibi contengono meno aglio di cipolla, quindi l’effetto può essere ridotto. Inoltre, come per il cane, quantità minime date sporadicamente non riescono a causare danni.

In ogni caso, è meglio evitare completamente di dare tutto ciò che contiene l’aglio per il vostro gatto.

Vicla Sgaravatti
Medico Veterinario
via Rembrandt 38- Milano
02 4009 1350
martedì e giovedì 15-19
Solo per appuntamento:
sabato 9,30-12,30
Altri orari da concordare.

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