LA LEGGENDA DELLA GATTA NEL PRESEPIO

 
 
Madonna della Gatta, 1598 circa, olio su tela, 233 x 179 cm. Firenze, Galleria Palatina di Palazzo Pitti . di Federico Barocci.
 
 
Si racconta che la notte di Natale, quando Gesù è nato, nella stalla insieme a Maria, a Giuseppe e all’ asino e il bue, ci fosse anche una gatta tigrata.
 
Come gli tutti gli altri animali, anche la micetta si è avvicinata alla mangiatoia dove riposava il Bambin Gesù per riscaldarlo e addormentarlo facendogli le fusa
La gattina era gravida si racconta che partorì i suoi cuccioli anche lei quella stessa notte.
La Vergine Maria fu intenerita dalla sua dolcezza e la accarezzò sulla fronte.
Da quel giorno tutti i gatti tigrati come lei, hanno stampata sulla loro fronte la emme (M) di Maria.
 
Si narra anche che fu proprio questo segno divino, a salvare il gatto soriano europeo, risparmiandolo dagli inquisitori che lo reputavano sacro.
 
In realtà si dice che Maria lo avesse segnato già in casa sua, perché cresciuta proprio con un gatto soriano.
 
Se si osservano quadri e affreschi, sia della Nascita di Gesù e dell’Annunciazione a Maria,si può notare, a volte, la presenza di un gatto.
 
Questo avviene perché la gatta rappresenta un importante simbolo fin dall’antichità, di forza e fertilità.
 
Bue e asinello rappresentano la coppia perfetta, indispensabile nel presepe, sarebbe bello che venisse introdotto un nuovo ospite: la gatta di Maria.
 
Madonna della Gatta, 1598 circa, olio su tela, 233 x 179 cm. Firenze, Galleria Palatina di Palazzo Pitti . di Federico Barocci.
 
Si tratta di una interpretazione teatrale della Maternità accompagnata dall’animale che allatta i suoi cuccioli, accucciata sul mantello della Madonna.
Questa particolare raffigurazione della maternità, con la presenza della gatta, vorrebbe proiettare il devoto in una dimensione quotidiana della quale si sentirebbe pienamente partecipe.
 
 
 
 

Vicla Sgaravatti
Medico Veterinario
via Rembrandt 38- Milano
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