INSUFFICIENZA RENALE CRONICA NEL CANE

 
 
Insufficienza Renale Cane - il Cane - Come si presenta l'insufficienza  renale nel cane
 
 
L’insufficienza renale cronica nel cane è una grave patologia che si presenta in modo subdolo e che pare colpisca circa il 15% dei cani e che sia una delle principali cause di morte nei pazienti anziani.
 
Di solito viene diagnosticata dopo i dieci anni, ma se i proprietari sono particolarmente attenti e vigili verso il proprio animale.la si può diagnosticare già verso i sei-sette anni di vita.
 
Nell’uomo sono disponibili alcune soluzioni come la dialisi (in campo veterinario la si può fare in pochi centri specializzati e solo in alcuni casi di insufficienza renale acuta) o il trapianto, che ancora non viene praticato, anche se sono state fatte sperimentazioni in varie Università, tra cui spicca l’ Università della California-Davis, interrotte visti i risultati poco incoraggianti e i costi al di fuori della normale portata…
 
Diventa quindi molto importante una diagnosi tempestiva per riuscire a fermare o almeno rallentare la progressione della malattia che altrimenti potrebbe risultare mortale.
 
Il cane può risultare asintomatico, quindi solo proprietari attenti potranno gestire la malattia nel modo migliore.
Per prevenire il rapido peggioramento di un’insufficienza renale è importante intervenire alle prime avvisaglie: risulta quindi opportuno eseguire un esame delle urine quando il cane raggiunge i sei anni di età.
 
Se si evidenzia proteinuria e/o peso specifico basso, si deve indagare ulteriormente con un esame del sangue l’eventuale livello di creatinina, fosforo, urea.
 
Se i reni non funzionano bene, si ha un impoverimento del sangue, con forte diminuzione di elettroliti (sodio e potassio), con conseguente aumento di sostanze azotate e di scarto, come urea e creatinina che in condizioni normali sarebbero eliminate attraverso le urine .
 
I reni danneggiati non sono più in grado di filtrare correttamente il sangue.
A seconda della gravità del danno si possono avere alcune situazioni tipiche:
 
1- Passaggio di proteine nelle urine (proteinuria); sono soprattutto le albumine che, essendo di dimensioni minori, non vengono trattenute nel torrente circolatorio;
2- Diminuzione del peso specifico delle urine, poiché i reni non sono più in grado di concentrare le urine;
3- Alterazione del sangue, con una forte diminuzione di elettroliti (sodio e potassio) e con aumento di sostanze di scarto (creatinina, fosforo, urea).
 
Gli ultimi due punti sono caratteristici di un quadro renale già compromesso, mentre il primo deve essere indagato.
La malattia renale nel cane può progredire in modo asintomatico finché la percentuale del rene funzionante risulta superiore al 25% e si possono instaurare meccanismi di compensazione che mantengono l’equilibrio metabolico dell’organismo.
 
Le cause dell’insorgere dell’insufficienza renale sono molte; alcune sono secondarie ad altre patologie, per esempio disordini neoplastici primari o metastatici:
 
agenti nefrotossici
amiloidosi
calcoli renali e ostruzioni del deflusso urinario
cause idiopatiche
disordini immunologici
disordini infiammatori
disordini infettivi
glomerulonefrite
ipertensione
ischemia renale
leishmaniosi, leptospirosi, e altre patologie infettive
lupus eritematoso sistemico
pielonefrite
rene policistico
vasculite,
Esistono inoltre forme familiari particolarmente presenti in certe razze (Basenji, Beagle, Bedlington terrier, Cairn terrier, Cocker Spaniel, Dobermann, Lhasa Apso, Samoiedo, Shih-tzu, Shar pei, Springer spaniel e altre…)
La percentuale dei portatori sani varia molto nelle razze sopraindicate; nei cocker spaniel, per esempio, oltre il 10% dei soggetti è portatore sano e gli allevatori seri dovrebbero eseguire test genetici prima dell’accoppiamento.
 
I farmaci possono essere considerati agenti nefrotossici, ma si devono valutare solo quelli assunti in modo continuativo.
 
Nei mangimi additivi e conservanti potrebbero affaticare il rene, ma molte di queste sostanze sono usate anche nell’alimentazione umana quindi solo mangimi di scarsa qualità hanno un ruolo nell’insorgere della patologia.
L’impiego del mangime secco può essere una causa secondaria nei cani che non bevono a sufficienza
Inoltre esiste una vasta gamma dii mangimi iperproteici che arrivano fino al 32-34% contro un normale 24-28%) e ciò può affaticare il rene, soprattutto con l’avanzare dell’età.
 
La diminuzione della pressione sanguigna durante un intervento lungo, può causare un danno renale.
 
Quando i valori della creatinina nel sangue sono alterati, si incominciano a manifestare segni e sintomi di varia natura e gravità.
I sintomi si presentano gradualmente, seguendo l’aggravarsi della malattia e non tutti sono presenti in ogni cane affetto da insufficienza renale cronica.
 
Alito fetido
anemia
diarrea
disordini metabolici (fosfatemia in particolare)
ematuria (sangue nelle urine)
letargia e depressione
mancanza di appetito
neuropatie
perdita di peso
polidipsia (aumentata sete)
poliuria (aumento della quantità di urina emessa)
ulcere orali
vomito.
 
Nella fase terminale della patologia la sintomatologie diventa più grave: disturbi oculari fino alla cecità, encefalopatia uremica, miocardiopatia e altro
 
Prima si interviene con cure e terapie, più lunga può essere l’aspettativa di vita del cane, ricordando però che non esistono soluzioni per fermare il processo degenerativo.
Lo scopo delle cure è quello di prolungare la vita del cane mantenendo una qualità di vita soddisfacente ed evitando che l’insufficienza renale diventi la causa della futura morte.
 
Si deve aintervenireire su più fronti: alimentazione, fluidoterapia, e altro ancora.
 
L’alimentazione va modificata e questo intervento deve essere considerato il più importante.
Si deve diminuire il carico proteico e l’assunzione di fosforo (il pesce, ricco di questo elemento, è controindicato).
Sul mercato esistono prodotti appositamente dedicati a cani nefropatici.
Alcuni cani dopo un po’ di tempo sviluppano un appetito selettivo e non solo non gradiscono più i mangimi dedicati alla patologia ma diventa difficile anche somministrare i farmaci per via orale. Questi cani, nella fase finale della malattia, anziché sviluppare vomito e problemi gastrointestinali, presentano una fortissima mancanza di appetito, una marcata anoressia e una profonda astenia.
 
Per la ridotta capacità di concentrare le urine, i cani affetti da insufficienza renale cronica sono a rischio disidratazione.
Nei primi stadi della malattia si evidenzia aumentato stimolo della sete con un’aumentata assunzione di liquidi. Si tratta di polidipsia compensatoria che permette il mantenimento di una corretta idratazione.
Con il progredire della malattia, peggio se in presenza di vomito e diarrea, la quantità di liquidi assunti oralmente può non essere sufficiente e il cane può disidratarsi.
Con il cane gravemente disidratato, un minor quantitativo di sangue arriverà al rene, che ridurrà ulteriormente la sua capacità di filtrazione, causando un maggiore accumulo di tossine uremiche e un aumento dei valori di azotemia e creatinina ematica.
 
Quando il cane è disidratato, vanno somministrati fluidi per via sottocutanea o endovenosa (soluzione elettrolitica bilanciata come quella di Ringer lattato): la via sottocutanea può essere facilmente adottata anche dal proprietario del cane.
 
Elevati livelli di fosforo contribuiscono alla progressione del danno renale, alla letargia e alla mancanza di appetito.
Si devono utilizzare chelanti del fosforo, per esempio il Maalox usato in medicina umana.
Utile risulta controllare l’acidosi metabolica con somministrazioni per via orale di sodio bicarbonato (10-15 mg/kg tre volte al giorno) e potassio citrato (40-60 mg/kg due volte al giorno).
 
La gastrite uremica può comparire negli ultimi stadi e si può usare sucralfato, ranitidina o omeprazolo.
 
Gli integratori possono essere utilizzati, ma senza l’aspettativa di guarigioni miracolose.
 
Quando l’anemia è molto elevata, aumentando la gravità della situazione, si può ricorrere all’eritropoietina (100 UI/kg tre volte alla settimana).
 
Il controllo della pressione può contrastare l’insufficienza renale; se la pressione sanguigna diminuisce, il rene è alleggerito nei suoi compiti e la progressione della malattia è rallentata.
L’enalapril e altre sostanze possono essere utili per bloccare l’angiotensina, un naturale innalzatore della pressione arteriosa.
 
Nei casi più gravi si deve evitare ai cani un’attività fisica a media-alta intensità, mentre quella moderata non è sconsigliata.
Sono state eseguite ricerche su cani da slitta in gara che hanno mostrato un affaticamento renale.
 
Per quanto riguarda l’aspettativa di vita, le situazioni sono varie.
Anche se a volte si può rimuovere la causa (i calcoli, per esempio) con l’aspettativa di vita che ritorna nella norma, nella maggioranza dei casi ci si deve aspettare un continuo peggioramento della patologia.
L’aspettativa di vita è buona quando i valori nel sangue di creatinina e urea sono ancora normali pur con proteinuria e peso specifico delle urine basso. La dieta potrebbe bastare.
 
Negli altri casi si mettono in atto i vari protocolli in base al riscontro delle analisi, con lo scopo di allungare la vita e il benessere del cane…se la risposta non c’è, l’aspettativa di vita varia purtroppo da una settimana a qualche mese.
 
 
 
 
Vicla Sgaravatti
Medico Veterinario
via Rembrandt 38- Milano
02 4009 1350
Solo per appuntamento:
martedì e giovedì 15-19
sabato 9,30-12,30
Altri orari da concordare.
Categorie: CaniSalute

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