IL PAPILLOMA CANINO ORALE

 
 
 
Il papilloma canino orale è un disturbo che causa la comparsa di verruche, di solito benigne, sulla membrana delle mucose del cane.
Il problema è facilmente riconoscibile, basta un’occhiata, ma non sempre si è coscienti della gravità del fatto.
 
Il papilloma canino è una malattia infettiva virale causata dal virus papilloma.
Questa malattia procura tumori della pelle, nella maggior parte dei casi benigni.
Colpiscono prevalentemente i cani, mentre nei gatti sono piuttosto rari.
 
La via di trasmissione è attraverso il contatto diretto con cani infetti o attraverso la saliva o il sangue.
Bere l’acqua dalla stessa ciotola, condividere il cibo, scambiarsi un gioco è sufficiente per passare il contagio.
Questo papilloma virus causa una malattia specifica della specie, e non è possibile che si trasmetta all’uomo.
 
Il periodo di incubazione può variare da uno a due mesi, e il cane può essere positivo al virus in maniera asintomatica mentre la manifestazione dei sintomi avviene solo dopo l’incubazione.
Particolarmente pericoloso in cani anziani, cuccioli o quelli con malattie pregresse che hanno il sistema immunitario debole.
 
I papillomi sono strutture con la forma simile a quella dei cavolfiori, di dimensioni variabili, con superficie rugosa e forma irregolare. Il colore varia dal rosa al grigio o al nero, sono localizzate e multifocali.
 
 
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Il papilloma canino orale si trova nelle mucose della bocca, nella faringe o sulla pelle delle labbra e del muso.
 
In bocca può causare, a seconda dell’ubicazione: ipersalivazione, alitosi, dolore con inappetenza. difficoltà nel deglutire, ulcere, emorragie, ostruzione parziale o completa della faringe.
 
Già solo all’osservazione delle verruche orali è possibile fare diagnosi, volendo però si può avere una conferma definitiva praticando una biopsia, seguita da una analisi istopatologica, dei campioni prelevati durante la biopsia.
 
Non esiste una cura per il papilloma virus nei can: i papillomi si staccano da soli dopo qualche settimana.
Come il papilloma umano, il papilloma canino può riapparire dopo qualche mese, molti ritornano spontaneamente dopo quattro/sei mesi dall’infezione e possono durare anche un anno prima di regredire.
Benché non esista una cura che elimini definitivamente il papilloma nei cani, in alcuni casi, il Medico Veterinario può suggerire alcuni trattamenti per migliorare l’estetica e la qualità della vita del cane.
 
– Chirurgia: se le verruche si gonfiano, si aprono formando ulcere o se il cane ha difficoltà a deglutire e mangiare, la chirurgia è necessaria. Certi proprietari scelgono l’intervento anche per questioni puramente estetiche eliminando così fisicamente le verruche.
 
– Crioterapia: per togliere i papillomi si possono usare la rimozione a freddo o la elettro-cauterizzazione. Attraverso l’applicazione di piccole sonde sul papilloma le cellule della zona verranno congelate e il virus contenuto in esse eliminato.
Sembra addirittura che questa tecnica stimoli il sistema immunitario dell’amico peloso rendendolo più forte per eventuali nuovi attacchi da parte del virus.
Queste procedure vanno eseguite da un Medico Veterinario esperto.
Realizzare il trattamento di crioterapia con il “fai da te casalingo” è un atto sconsiderato perché potreste mettere a repentaglio la salute dell’animale.
 
– Immunoterapia: è una tecnica che si utilizza per rinforzare il sistema immunitario del cane per combattere il papilloma canino. È fondamentale che il cane abbia un sistema immunitario in perfetto funzionamento perché non sviluppi altri papillomi o non sopravvengano altri tipi di problemi di salute.
 
– Esistono alcuni medicinali per trattare papillomi piccoli e numerosi, che pure con il trascorrere del tempo non hanno dato cenno di voler migliorare, si potranno eseguire attacchi tramite chemioterapia sistemica e tramite farmaci antineoplastici o altri medicinali, per esempio azitromicina o interferone anche se non è certa la loro efficacia in questi casi.
 
– Chemioterapia: se il papilloma risulta maligno, la si deve prendere in considerazione.. Sarà comunque sempre il Medico Veterinario a visitare il soggetto e a decidere quale sia la strategia migliore da seguire a seconda del caso specifico.
 
Nel caso di papilloma di grandi dimensioni, facilmente raggiungibile e ben localizzato, ma soprattutto singolo il Medico Veterinario può intervenire con applicazioni locali di pomate, o gocce o unguenti tutti a base di sostanze che disgregando la cheratina permettono una facile eliminazione del papilloma.
 
 
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Ribadisco che questa patologia non può guarire con rimedi casalinghi improvvisati. Non esiste alcun metodo alternativo per eliminare il papilloma, si può solo applicare dell’olio di ricino per ridurre l’infiammazione, ma è da considerare se ne valga la pena.
 
Ricordo che l’incidenza è maggiore nei cani giovani, sotto i tre anni di vita, ciò non toglie però che anche un cane adulto o addirittura anziano possa riscontrare i chiari sintomi della patologia.
Visto che si tratta sostanzialmente di un’infezione di natura virale, fortemente contagiosa, la possibilità di contrarre il male in questi ultimi aumenta notevolmente se in contatto con cani giovani ammalati.
E’ sufficiente il contatto diretto fra i papillomi del cane ammalato con le mucose di quello sano che risultano più in pericolo nel caso in cui queste presentino delle piccole abrasioni o ferite anche superficiali.
È proprio li che il virus colpirà e si diffonderà di li a breve.
 
Riscontrare immediatamente la malattia è difficile dato che dopo il contagio questa resta in incubazione per un periodo discretamente lungo che può variare fra i 30 e 60 giorni. L’incubazione si dimostrerà più duratura nei cani con ottimo sistema immunitario, che alla fine è costretto a cedere.
E’ ancora il sistema immunitario che consente un naturale riassorbimento dei papillomi.
Nel caso in cui questo non avvenga e il sistema immunitario non reagisca positivamente, col passare del tempo non solo i papillomi non spariranno, ma aumenteranno in volume e numero.
 
Quando questi vengono trasmessi anche alla lingua del cane, la difficoltà di alimentazione aumenta gradualmente.
La dimensione e il numero dei papillomi dipende esclusivamente dalla rapidità con la quale il proprietario si sia accorto della malattia ed abbia portato il fedele amico a quattro zampe dal Medico Veterinario.
 
In casa ogni cane dovrebbe bere e mangiare solo dalla sua ciotola che va poi lavata bene.
 
Quando invece si è in giro è bene portarne una pieghevole per poterlo dissetare in sicurezza, senza che debba bere da contenitori che altri cani hanno utilizzato prima di lui.
 
Insegnargli poi a bere direttamente dalle fontanelle, e non dalla vaschetta di deposito, è un’ottima prevenzione.
 
 
 
 

 

Vicla Sgaravatti
Medico Veterinario
via Rembrandt 38- Milano
02 4009 1350
Solo per appuntamento:
martedì e giovedì 15-19
sabato 9,30-12,30
Altri orari da concordare.
Categorie: CaniSalute

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